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Collana, simbolo d’identità

Scriveva Artemidoro:

Ogni ornamento femminile per il collo,

annuncia guadagni e grande abbondanza,

nozze alle nubili,

e figli alle donne che non ne hanno ancora.

La storia ci insegna che i monili da indossare fossero sempre segno di un particolare messaggio, o di una condizione sociale. La collana in particolare era un simbolo di appartenenza, che definiva legami, ideologie e status. Il nome stesso “collana” deriva dalla parte anatomica del collo a cui è destinata: il collo è quella parte del corpo che richiama la sensibilità, la delicatezza e la sensualità del corpo. Secondo i popoli antichi era la parte in cui l’anima e il corpo si univano, cuore e cervello trovavano un punto d’incontro, e come tale andava ornato. La collana divenne quindi lo strumento per esprimere l’essenza più profonda di una persona, è il manifesto della propria identità: qualcosa che salta subito all’occhio se indossata e che trasmetti un messaggio. Le prime tracce di collane sono state trovate in Iraq, nelle tombe di antichi regnanti UR, all’interno di ricchi corredi; anche gli sciamani utilizzavano collane di potere, con ciondoli in osso o conchiglie di vario genere.

Con il passare dei secoli ha acquisito un valore ornamentale e sono nate figure appositamente specializzate nella lavorazione di gioielli. Ma ancora oggi, quando portiamo una collana, stiamo dando un messaggio di quello che riteniamo importante, della nostra interiorità. Perciò, attenzione al ciondolo che scegliete!

 

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